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Message started by brahbata on Apr 26th, 2022 at 5:10pm

Title: L'eredità...
Post by brahbata on Apr 26th, 2022 at 5:10pm
L'eredità...


Era il periodo in cui la scimmia divenne un uomo. E alla vigilia del suo diventare uomo, la scimmia riunì ancora una volta tutti gli animali intorno a sé per salutarli. Domani diventerò uomo, disse loro malinconicamente, e voi mi lascerete tutti ed eviterete, e si scatenerà una lotta tra il mio seme e il vostro seme.

Sì, una lotta! ruggì il leone.
Tu vuoi diventare più di noi! ringhiò il rinoceronte.
Dovrai pagare per questo! ripeté la pulce in modo velenoso.
Lasciamo perdere! disse la scimmia con un tocco di indescrivibile stanchezza,
e celebriamo insieme una festa di pace e di gioia oggi.
Così sia! gridarono gli animali e si affollarono bonariamente e benevolmente intorno al fratello in partenza e gli chiesero se non potevano fare qualcosa di carino per lui o dargli qualcosa.
Allora la scimmia si sentì ancora più triste, si sedette sotto una palma e cominciò a singhiozzare miseramente. Una profonda compassione attraversò il cuore degli animali.
Vogliamo confortare quel pover'uomo!" cominciò finalmente la pecora, e andò avanti a grandi passi verso l'uomo che piangeva.
Per molto tempo la pecora guardò negli occhi della scimmia, e poi disse: "Porta sempre la mia immagine nel tuo cuore, così sarà come se io vivessi con e in te!
Il cammello seguì la pecora, guardò profondamente negli occhi della scimmia e gli disse lo stesso.
E il bue, l'asino, il maiale, il pavone, l'oca, la tigre, il lupo, la iena e molti altri animali si avvicinarono, e ognuno di loro guardò profondamente negli occhi della scimmia e gli disse solennemente: "Porta sempre la mia immagine nella tua anima, così sarà come se io vivessi ancora con te".
Gli ultimi ad avvicinarsi furono il leone, l'aquila e il serpente.

La scimmia riusciva a malapena a guardare fuori dagli occhi a causa della stanchezza, e quando il serpente l'aveva salutata, sprofondò subito in un sonno profondo. Ma sogni confusi e terribili lo spaventarono, e verso l'alba si alzò dal suo campo in un mezzo sonno e si diresse a tentoni verso la vicina sorgente.
Con gli occhi, il cui velo di chiara coscienza non poteva ancora strappare, guardò nello specchio d'acqua, che, leggermente mosso, rifletteva la sua immagine.

Come guardava! Lì galleggiava su onde tremolanti l'immagine della pecora sempliciotta - o - no! Era il brutto cammello, che lo fissava con fare arrogante dalle onde. Tutto ad un tratto sembrò la tigre assetata di sangue che si vedeva come nelle inondazioni, e non appena guardò più da vicino fu un pavone che gli batteva la sua vana ruota.
Finalmente un raggio di sole irruppe tra gli alberi, e la scimmia si svegliò dal suo stato di sogno. Stupita, si strofinò gli occhi e volle subito arrampicarsi sul prossimo albero gigante, quando il suo sguardo cadde sulla sorgente. Allora si rese conto di essere diventato un uomo durante la notte.

(Christian Morgenstern, (1871 - 1914), scrittore, drammaturgo, giornalista e traduttore tedesco).



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